L'altro giorno vi ho presentato la pagina FB di Claudia e Raffaella
"Parchi con giochi accessibili a tutti i bambini" , nata per richiedere dei giochi inclusivi nei giardini del loro paese, Santarcangelo di Romagna, e diventata in soli due mesi la "Bibbia"di questo tipo di aree giochi attrezzate per TUTTI i bambini, con migliaia di fans.
Siccome il tema delle pari opportunità e dei diritti per tutti è molto caldo, ho deciso di riportare anche la nostra esperienza personale, nell'unico parco inclusivo che abbiamo frequentato.
Trattasi di un'area giochi nuovissima, appena inaugurata, creata in un grande cortile interno dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Palidoro (Roma) luogo che ospita anche un grande reparto di Neuro-riabilitazione infantile.
Quindi quale luogo migliore per sperimentare questa nuova generazione di giochi?
Vediamolo un po' nel dettaglio, con la speranza che le mie riflessioni possano essere utili o di spunto per la creazione di nuove aree simili:
Per accedervi si passa attraverso una normale porta con maniglione antipanico.
Una mamma con passeggino è già in difficolta, figuriamoci un bambino in carrozzina o su una seduta posturale con un genitore che lo spinge. Suggerirei una più "friendly" porta scorrevole automatica.
L'intera area di gioco è ricoperta da una pavimentazione di materiale gommoso antishock, molto gradevole, pulita ed anche fonoassorbente. I bambini possono giocare per terra senza problemi e l'accessibilità è pienamente garantita.
Il parco giochi è interamente all'aperto e, a parte una piccola parte pergolata con un paio di tavolinetti con sgabelli e panchine, è completamente scoperta.
Prevedo il suo abbandono ai primi caldi.
Tutti i giochi sono nuovi e pensati per l'utilizzo anche da parte di piccoli "fuori standard" o almeno...
Ci sono diversi pannelli tattili e sensoriali posti in verticale con dei giochi da fare (labirinto girevole, percorso con abbinamento di figure). Purtroppo non sempre il bambino seduto ci arriva con facilità. Nel secondo caso le rotelle verdi con le figure di animali si incastrano spesso e ci vuole la forza di un adulto per smuoverle. Inoltre in un punto (la chiocciola) la rotella cade in continuazione perché non c'è abbastanza spazio a termine corsa, causando un' enorme frustrazione nel bambino che ha completato il percorso in modo corretto e che vede i suoi sforzi vanificati.
A Nina è piaciuto particolarmente questo "tavolino" in cui i vari strati sono girevoli e bisogna o completare il puzzle di diversi animaletti (abbinando correttamente zampe, addome e musetto) oppure trovare le forme geometriche corrispondenti.
Simpatico ma...il primo disco è fisso e quindi si è costretti a cambiare posizione lungo i bordi del tavolino per accedere alle altre figure degli animaletti. Un po' scomodo. Si potrebbe ottimizzare semplicemente facendolo ruotare anch'esso.
Ma l'attrazione primaria è costituita da una specie di nave: da un lato due pedane consentono l'accesso con le carrozzine, dall'altro ci sono scalette ripide e scivolo.
La zona usufruibile al bimbo con le ruote è limitata, perché l'accesso allo scivolo è solo tramite gradini: questo mi ha lasciata un po' interdetta perché se hai fatto 30, fai anche 31, cazzarola!
Togli quei 3 gradini, inventati qualcosa, ma non puoi promettere una gustosa torta e poi sollevarla all'ultimo momento!
La zona che invece è accessibile alle carrozzine ha diversi "gadget": un telefono finto (scomparso dopo la prima settimana) un telescopio ed un binocolo che attirano molto l'attenzione dei piccoli.
Il telescopio ok....
Ma il binocolo... Non ci si arriva!
Mi chiedo: ma i progettisti...le provano queste cose prima di metterle in produzione o no?
Dai! Crei una struttura che possa essere fruibile anche ai bimbi fuori standard e poi...non ci arrivano?
Su, più impegno, eh! Non si può cadere su queste cazzatine. Credo che le urla frustrate della Microba che voleva vedere col binocolo, rieccheggino ancora lungo la costa di Palidoro :-/
Sul terreno di gioco ci sono poi giochi classici come un piccolo scivolo (3 gradini, adatto proprio ai piccolissimi), qualche gioco a molla, una giostrina girevole di cui però non ho capito l'utilizzo (!) una semplicissima casetta "passante" per cui vi si può entrare anche con una carrozzina, altalene "standard".
Ma il pezzo forte, secondo me, sono le altalene "inclusive"; quella a cesto:
...che Nina è riuscita ad utilizzare portandosi dietro anche il suo zainetto con la macchinetta della pappa e che ho provato anche io ('na goduria...peccato che non ci stia nel nostro micro-soggiorno)
E quella a orsacchiotto:
...su cui anche chi ha problemi di stabilità posturale può
stare qualche minuto a godere del dondolio, grazie allo schienale alto e alla
forma avvolgente:
Insomma, concludendo: promossa l'idea, ho apprezzato la
realizzazione con materiali di qualità in uno spazio molto ampio e senza
pericoli di sorta (tutta l'area è recintata da una palizzata di legno) e
soprattutto il fatto che sia stato creato un parco giochi inclusivo proprio in
un luogo dove i bimbi fuori standard regnano sovrani, a volte anche per lunghi
periodi o comunque che frequentano l'ospedale molto spesso.
Nelle lunghe attese per le visite o i day hospital questa
area attrezzata diventa una notevole valvola di sfogo per TUTTI i bambini,
anche per quelli che magari non hanno la capacità motoria necessaria per
utilizzare i classici giochi che si trovano nella maggior parte dei
giardinetti.
Qualche miglioria nella progettazione (non imputabile
ovviamente all'Ospedale, ma proprio alla ditta creatrice dei giochi) e qualche
piccola accortezza sulla location (zone di ombra, porta scorrevole) potrebbero
sicuramente rendere più confortevole l'utilizzo del parco inclusivo.
Con la speranza che questo tipo di parco si diffonda il più
rapidamente possibile o che qualche vecchio gioco rotto venga sostituito con
uno inclusivo, vi chiedo cortesemente di "spammare" quest'idea
ovunque o di fare un reportage per Claudia e Raffaella nel caso vi capiti di
giocare con i vostri bambini in uno di questi posti.
Da soli è difficile fare qualcosa, ma in tanti...
;-)