Anzi, già che ci siamo, ne vorrei TANTA.
Ma soprattutto vorrei non sentirmi sola.
Mi piacerebbe scoprire che c'è qualcuno/a come me.
Qualcuno a cui capitano cose così:
Interno giorno.
Nina nel seggiolone mentre io mi finisco di preparare per uscire e portarla al nido, per una volta in perfetto orario.
Parte l'allarme di "pannolino atomico".
La prendo e mi appresto a disinnescarlo: le tolgo calzini e pantaloni , slaccio il body e vado in bagno.
Apro il pannolino e con un abile gioco di polso lo tolgo e lo butto nel bidè.
Mentre compio questo movimento, una sensazione di caldo pervade la mia coscia: pipì!
@#+%&$°#@£ !!!
Sciacquo le chiappette blu microbose e salgo in camera per metterle un pannolino pulito e cambiarmi i pantaloni.
Detto fatto, la risollevo dal fasciatoio, Nina mi guarda sgranando gli occhioni e parte un fiotto "esorcista-style" di latte ed omogenizzato di frutta che non verrà mai via dalla mia maglietta, lo so.
Vestiti nuovi per la nana ed io mi cambio anche la maglietta.
Riprendo la Microba dal fasciatoio con meno veemenza e scendo le scale, oramai in ritardo sparato.
Mi scappa l'occhio sui gradini e noto una strana macchiolina marrone grande come una moneta da 2 €.
Una macchiolina che si ripete uguale identica su tutti i gradini, tipo stampino...e che, finiti i gradini, prosegue...incuriosita, la seguo tipo Pollicino.
Cosa sarà mai? Non l'avevo notata prima!
Le "orme" portano fino in bagno dove, sul pavimento, troneggia il simpatico resto di una bagoletta di cacca schiacciata come fosse pongo.
Ho scritto "resto"??? No, il resto della palletta è sotto le mie Crocs!!!
Ed ho riempito casa di stampini caccolosi ad ogni passo.
Scappo all'asilo dimenticandomi ovviamente il pannolino atomico nel bidè.
...
Esterno giorno.
Parcheggio fuori dal nido, accompagno Nina e poi vado a fare due spese al supermercato a fianco.
Siccome il tempo minaccia pioggia, penso di spostare la macchina più vicina all'ingresso.
Ma no, dai, forse non pioverà, lascio vincere la pigrizia.
Entro per comprare dù cazzate ed esco con due borse stracariche di roba.
Ovviamente diluvia.
Ed altrettanto ovviamente ho lasciato l'ombrello in macchina.
Mi affretto nel piazzale, ravano compulsivamente in borsa trovando di tutto tranne le chiavi, mi bagno come un pulcino, apro il bagagliaio e ci butto dentro la prima borsa.
Siccome sono una persona molto agile, nel farlo mi scivola il piede nell'asfalto bagnato, perdo l'equilibrio e cado di faccia sullo spigolo della cappelliera, accasciandomi letteralmente nel bagagliaio dal dolore.
Non contento, il bagagliaio inizia a richiudersi dandomi un allegro colpetto alla colonna vertebrale che ringrazia.
Il tutto mentre l'altra borsa della spesa si riempie inesorabilmente di pioggia.
Quando scivolo fuori dal bagagliaio con lo zigomo tumefatto, smoccolando come uno scaricatore di porto bulgaro, scorgo l'immancabile figo (quello che compare nei momenti meno opportuni) che mi guarda con il sopracciglio alzato.
...
Esterno giorno.
Partiamo per il picnic del 1° Maggio, ovviamente in ritardo di circa un'ora.
Sono lievemente
Al primo cassonetto ci fermiamo per gettare 'a monnezz.
Sbuffando apro la portiera e con la solita agilità che mi contraddistingue compio un balzo incespicando nel manico della borsa che tenevo tra i piedi.
La borsa (aperta) cade in strada spargendo il contenuto in ognidove (chiavi, occhiali, assorbenti interni/esterni/di lato, matita per gli occhi, monete, specchietto, agenda, fazzoletti, portafoglio e via dicendo). Io mi procuro una distorsione dolorosissima.
Ma siccome ho attrezzato bene la macchina per ogni evenienza, niente paura: hoi la bomboletta di ghiaccio spray!
Me la faccio passare da Papà Velcro e, in pieno stato confusionale, spruzzo.
Marò, come brucia 'sto ghiaccio!
Uh, fa proprio male! Mi sa che è una bella distorsione!
Non contenta, spruzzo bene di nuovo, causandomi una bella ustione sulla caviglia, grossa come un pacchetto di sigarette...
Dalla padella alla brace, facevo meglio a tenermi la storta!
Ciliegina sulla torta, Papà Velcro mi fa un bel cazziatone sul fatto che dovevo spruzzare tenendo lontana la bomboletta...cazziatone reiterato dal farmacista quando ho comprato la crema per le ustioni.
Averlo saputo, l'avrei fatto, no?
Olè, buon picnic e buona estate con la caviglia rovinata .
Forse è il caso di pensare ad un tatuaggio per mimetizzare la macchia in caso non vada via.
...
Che ne so...un bel ritratto di Fantozzi sarebbe adeguato!
Ed ora fate coming out!
Ditemi che capita anche a voi, vi prego !
O perlomeno scrivete qualche pietosa bugia, suvvia!
:-D
ha ha ha...mi hai fatto morire dal ridere!
RispondiEliminaCapita a tutti, solo che a volte sembra che si infilino una dietro all'altra!
Il mio secondo figlio come niente si rimpiva di catarro con conseguente tosse anche ad agosto al mare.
RispondiEliminaTre colpi di tosse... segnalano imminenti conati di vomito e quindi: prendere il pupo quasi dueenne sotto le ascelle con faccia rivolta non addosso a me e correre verso il bagno. A 4 metri dal traguardo parte il fiotto di vomito sul quale correndo (mare, piedei nudi) scivolo cadendo a pancia in su con tenendo in alto il pupo! Il mio gomito per fortuna non si rompe con l'impatto al pavimento ma si apre come una arcata sopracigliare di roky. Rotolandomi tra vomito e sangue urlo a mio marito : il bambino prendi il bambino.. salva la creeeatuura!!! Con noncuranza arriva e guardandomi schifato non si astiene dal commentare che non è bene nè cadere nè rotolarmi nel vomito! Lava pulisci controlla il danno per fortuna non grave al gomito, medica e prenditi il cazziatone da chi ti dice che fai sempre tardi! Forza mamy non sono una di quelle che anche se cade in un camion di letame ne esce profumata e anche adesso che i miei hanno 16 e 18 sembro sempre una scappata di casa!
ragazze, vi giuro.... sto piangendo dalle risate, io dico che se non ci foste bisognerebbe inventarvi, mi ero alzata con la testa piena di pensieri cupi e mi avete insegnato, una volta ancora, che la vita è troppo bella per perdersi.... mi avete fatto ritrovare... grazie di cuore.... e poi..... lasciamo perdere le scivolate, le caccatine, le smocciolate, le svomitazzate.... io potrei scrivere il decalogo della brava mamma sempre appena scappata di casa... ahahahahahahahah
RispondiEliminaUna volta andavo tranquilla in bici con lo zaino carico di libri e spesa. Passo accanto a un parco e vedo una cosa nera che mi arriva addosso ... Credo sia una giacca lanciata da qualche ragazzino, ma è un cane-superman che mi fa sbandare, fare 3 giravolte con la bici e sfracellarmi il ginocchio. Non contento si butta in mezzo alla strada e il suo padrone, invece di soccorrere lui viene a rimorchiare me, con il ginocchio sanguinante, gli yogurt esplosi nello zaino e la puzza di adrenalina da incidente. Padrone fighissimo, pareva un principe, e io ... Gli ho fatto il cazziatone perché non pensava al suo cane prima di cercare di avere il mio numero. Poi il numero non lo ha più voluto.
RispondiEliminaAmmazza che sfiga! Certo che se ti potessi riposare un po' di più la metà di queste cose non ti succederebbero ... evabbè c'est la vie e ridiamoci su ;)
RispondiEliminaah ah ah tranquilla giornate da urlo accadano spesso e nessuno ne esente :)Di cose così ne capitano a bizzeffe e tu hai la grande dote di metterla sul ridere....ma menomale!!
RispondiEliminaDiciamo che la bella figuraccia l'ho appena fatta mentre ti leggevo:sono a pranzo in un fast food da sola come al solito (il che è già deprimente!)e immaginavo le tue avventure "fantozziane" e quanto ho riso....ma tanto....ovviamente non ci sonosolo io a pranzo in questo fast food! Mo vaglielo a spiega' che sto a ride mentre leggo un blog di una bimba fuori standard!
RispondiEliminaAhahaha.. Fantastica!! Mi hai fatto morire.. Io non ho bimbi ma sono già da solo un'inguaribile pasticciona.. Pecco di goffaggine e da piccoli incidenti ne esce un macello.. Perché poi le cose le penso che potrebbero accadere ma come te la pigrizia ha il sopravvento e si moltiplicano!! ;) ma noi non ci perdiamo d'animo e la lezione almeno io mica la imparo.. ;))))) forza!!!
RispondiEliminaGreta, piacere!
Diciamo che non mi è capitato tutto e soprattutto tutto insieme ma, nel corso degli anni, a me è capitato:
RispondiElimina1) Nata da 1 mese la primogenita. Ci apprestiamo a partire per le vacanze. Mentre preparo le ultime cose apro il 3° cassetto del como (partendo dal basso) e me lo scaravento sull'alluce destro. Incomincio a correre come una forsennata tutta casa (il dolore era atroce!) piangendo e ridendo. Risultato: neanche un bagno causa unghia saltata.
2) Nasce la secondogenita e, poiché nel frattempo le cose sono cambiate, in ospedale me la lasciano vicina .... e sono la fortunata "raccoglitrice" del meconio (esperienza entusiasmante!).
3) Sempre la secondogenita (aveva un paio d'anni), mentre la presentavo ad una cugina di mio padre molto "pipì", mi fece il regalo di tante palline di cacca per tutto il corridoio.
... poca roba rispetto a ciò che ti succede, cara Isabella, ma due risate spero di avertele fatte fare.
Ti abbraccio
Patrizia
direi che mi capita continuamente, anzi mi capitava di inciampare, cadere, rotolare fin da piccoletta, anche senza figli al seguito: sono un'imbranata cronica!ILe
RispondiEliminaMi hai fatta ridere troppissimo....ma so molto bene cosa vuol dire riuscire a scrivere un racconto, pressocchè, dell'"orrore"in chiave ironica...Tutto cambia quando si è nel "dopo"...allora viene facile scrivere e far ridere....Il problema è il "durante"....bè nel momento in cui tutto il "succedibile" ti succede sei una belva con qualche minima parvenza di umano.... Isa...purtroppo ne capitano anche qui...eccome...
RispondiEliminaTe ne dico una che non so se te l'ho mai raccontata:
Fabiola aveva un paio di mesi e la stavo cambiando nel fasciatoio parallela al muro.... Le tengo le gambe sollevate con una mano e con l'altra...voilà il panno è sparito...Però..però la posizione infame ha fatto sì che l'aria del pancino fuoriuscisse a pressione portando fuori un bellissimo spruzzo di cacca che ha fatto un murales a forma di freccia dietro il fasciatoio...Il tutto mentre io avvicinavo la mano per passare la salvietta per pulirla.....AAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHH MARITOOOOOOOOOOOOOO!!!!!!
Le mie urla hanno fatto arrivare mio marito spaventato...e siccome ha visto quanto fossi incavolata ad avere la mano completamente sporca di cacca...in silenzio e con rassegnazione si è messo a pulire il muro...Uno schifo incredibile!!!!
non penso che mi lamenterò mai più delle cacche a spruzzo di mio figlio!
RispondiEliminaMa tranquilla Isa..... è il catalizzatore.... finchè si scatena così io lo appoggio ^__^...almeno le risate sono assicurate
RispondiEliminabacio
...ma chi sei "superman"...e poi ditemi che noi donne non lo siamo!!!Gli "alieni" ci fanno un baffo!!
RispondiElimina... Isa avevo dimenticato di dirti che Flavio da piccolo era solito spiaccicare la cacca prelevata dal suo pannolino,(del tipo "dal produttore al consumatore") in tutto il corpo rete del box compresa. Alla fine la base del box dopo i ripetuti lavaggi con getto doccia e disinfettante,gli ha ceduto sotto i piedi (di Flavio)...il compensato della base si era "infracicato"!! Oggi che ha 18 anni ogni tanto decide che la tinozza della lavanderia diventi un mare in burrasca con nave pirata che agita le acque fino all'inondazione ...e io che ignara scivolo su enormi pozze d'acqua! Baci Isa,navighiamo tutte nello stesso mare!
RispondiEliminaDopo aver passato una notte da favola, con bimba che si sveglia 17 volte tra l'1.00 e le 5.00 della mattina, certa di aver appreso l'arte di camminare al buio (sia mai che accendendo anche solo lo schermo del cellulare si svegli del tutto) e meno certa di aver intercettato lo spigolo del letto su tibia e perone un numero imprecisato di volte, al diciottesimo urlo disumano capitolo e mi schianto con la testa sullo stipite della porta della camera della bimba. Ma non posso fermarmi neanche un attimo, perché la creatura chiama e mentre la rassicuro, rassicuro anche me che, si', ce la faro' a metterci dell'arnica su quella pigna mega galattica che mi sono guadagnata... Non so come, mi sveglio, con la Ciccia addosso e suo padre che mi avvisa dell'ora (ovviamente e' tardissimo, lui e' già vestito e con un piede in macchina) e noi TUTTE DUE da preparare. Mi vesto al volo, raccattando una camiciola con le maniche a sbuffo tipo principesse Disney lunghissima e un paio di leggins neri (ma si dai che quelli sfilano un sacco), impacchetto la mia Ciambellina con i classici "vestiti per il nido" che la fanno sembrare tanto zingarella e, ovviamente, non trovo un sandalo manco a pagarlo oro: poco male, facciamo le giovani e ci mettiamo le All Stars con le coccinelle. Salta in bici (si è' vero, lo avevo promesso alla Ciambellina ma in macchina si farebbe un filino prima...), fa attenzione alla strada, perché per tutto il tragitto la ragazzina parla e parla e parla dicendo cose davvero poco comprensibili ma che tu, in quanto madre, DEVI riuscire a tradurre in linguaggio corrente, salvo urla e stress (di entrambe). Questo fino a che non intercetto un semaforo rosso, ci fermiamo e, nel tentativo di ennesima traduzione dall'ostrogoto, compio l'errore: scalo il cambio della bici DA FERMA. Ovviamente, partendo, la catena cade e con la ragazzina sul seggiolino davanti e' assolutamente impossibile sistemare le cose. Quindi, siccome non ero abbastanza in ritardo, l'ultimo tratto lo faccio a piedi, spingendo la bici, con la Ciambellina che non si spiega come mai non salgo sull'arnese malefico. Arriviamo finalmente al nido, dove, per la prima volta da quando ha cominciato a frequentare, pianta un mega capriccio che mi lascia di stucco, lei ovviamente ne approfitta per ampliare la portata delle urla e io manco mi accorgo dei gesti inconsulti dell'educatrice che mi fa cenno di andare prima che tutto quel baccano dia il via al concertone con ampia partecipazione di altri bimbi. Me ne vado, davvero intristita perché non preparata all'evento, a sistemare la catena della bici, ovviamente senza salviette o alcunché che mi permettesse di pulirmi le mani dopo l'imbrattamento dovuto all'operazione di alta ingegneria meccanica ma dotata di cellulare, che ovviamente squilla. Un vero piacere rispondere alla telefonata del mio collega che mi chiede di fare un salto in cantiere al posto suo, visto che lui è' in ritardo causa un altro appuntamento. Con naturalezza rispondo che non c'è problema (tanto io non sono in ritardo....). Mi precipito a recuperare l'auto, rimasta in garage in attesa del mio ritorno dalla amena biciclettata mattutina, cercando di ricordare se in borsa poteva esserci una salviettina, magari umidificata, andrebbe bene anche una di quelle per il cambio della Ciambellina.... Vero? .....
RispondiElimina.... Quando arrivo in garage, trovo solo un fazzoletto di carta, che non fa proprio il suo dovere, ma insomma, il cantiere e' cantiere e anche se ci vado con le mani sporche, chi vuoi che ci faccia caso? In cantiere trovo, oltre all'impresa, anche due autobetoniere e (ulteriori) 4 omoni e deduco che la mia presenza e' richiesta non per scegliere le piastrelle dei bagni o per decidere di che colore fare la cucina, ma per essere presente al getto del calcestruzzo, che è una cosa interessante, non c'è che dire, ma perenne, sempiterna fonte di presa per i fondelli (miei) da parte dei maschi di cantiere. Non c'è niente da fare, non resistono, tra che son femmina e che dimostro 15 anni in meno di quelli che ho, l'agguato e' dietro l'angolo. Ora, poiché, per legge, bisogna anche compilare delle carte MENTRE si getta il calcestruzzo, che dicono a cosa serve (per muri, o per pilastri o per fondamenta etc etc), che caratteristiche ha, quando, quanto è', io sono lì anche per compilare queste carte, con le mie belle manine piene di olio di catena di bici, senza un pezzo di tavolo su cui scrivere, accucciata mentre schizzi di calcestruzzo volano da tutte le parti e soprattutto sulla mia principesca camicia e mentre i leggins, che è' vero, li avevo presi a fine gravidanza, e' vero sono di quelli morbidoni in vita, e' vero sono estivi, ma giuro, mi pareva arrivassero alle caviglie, salgono lungo il polpaccio lasciando vedere tragicamente non solo la pelle di un pallore che vira al verdognolo, ma anche l'indecente, enorme livido che mi sono procurata stanotte spigolando la gamba destra più e più volte. In questa pietosa condizione arriva uno degli omoni cui accennavo prima, che, guarda caso, non era neanche male e che, dall'alto in basso, mi avverte: "ehi, ciao! quelle sono le carte per l'ingegnere, sono le carte del calcestruzzo, quando arriva, ci pensa lui, tranquilla!" Si, infatti. No, non sono l'ingegnere, ma sono l'architetto, avrò 10 anni più di te e se non le compilo io le carte e ti dico dove firmare, tu neanche fra15 giorni ce la fai (e avresti anche ragione perché è' davvero demenziale la quantità di carte che ci fanno fare tanto da far passare la voglia di lavorare, ma qualcuno deve farle, e ringrazia che ci son io a evitarti 'sta rogna!). In realtà rispondo con sguardo ebete corredato da sorrisetto altrettanto ebete e continuo a scarabocchiare. Rientro in ufficio, sudata, sporca, con le mie carte più sudate e sporche di me, e mi accoglie il mio collega, che mi guarda con aria allibita e mi chiede cosa sia successo. Sto per partire con mega racconto dettagliatissimo e subito subito mi blocca. "No, voglio sapere cosa ti è' successo IN FACCIA: ti hanno menato in cantiere? Ma quanto li hai fatti incazzare? Hai fatto la iena e si son sfogati?" Eh già l'arnica non l'ho più messa, sulla pigna mega galattica, e lo stipite della porta era proprio li', sulla metà sinistra del mio viso. Pareva proprio una mazzata....
RispondiElimina.... Sorvolo le solite tristi telefonate di clienti, fornitori, enti che si lamentano per qualsiasi genere di cosa, il pranzo al volo per rientrare in ufficio, il volo a casa per prelievo Ciambellina da mia madre con rischio ritiro patente. Madre che, quando mi vede, esclama: " ma cosa ti è' successo alla FACCIA!" Ancor prima di salutarmi. Eh, son soddisfazioni. "Ma cosa hai addosso? Che camicia sarebbe quella? A pois grigi?!?" Il calcestruzzo era ancora lì, si vede che si è' voluto fare un giro. "E quelle, sono mica le scarpe che mettevi alle superiori (e che odiavo con tutte le mie forze, ndr)?" Oddio, son passati 'sti 25 anni e credo tu ci abbia dato fuoco, comunque è una riedizione, le ho addirittura comprate nuove.
RispondiEliminaPer fortuna mi offre un caffè consolatorio, energizzante, e anche un pochino riparatorio delle perle che ha infilate una dietro l'altra.
Ecco, non tutte le giornate son così, ma ci sono. E credo ci siano per tutti. Che dici, che per alcuni ce ne sono di più'? ;)
Baciozzo Chiara
il problema delle giornate di merda è che oltre a darti merda ti fanno sentire te una merda.
RispondiEliminain questo contesto vale il coraggio di un distinguo fondamentale:
io non sono una merda.
la giornata lo è,
la giornata non è uno specchio
...ma sarà poi vero che a noi mamme il paradiso ci spetta di diritto?? E quindi nel frattempo,in terra,ci capita di tutto e di più!!Un abbraccio a tutte le "fantozziane" mamme..e anche a qualche papà!!
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