48 ore di relax casalingo (freddo e neve fuori, calore e pigrizia dentro) sono state abbastanza per riprendermi un po'.
Ora è il momento di fare il punto della situazione dopo questi 12 giorni di ricovero della Microba (poi nei prossimi giorni prometto argomenti più leggeri, eh!).
Ricapitolando:
Lunedì 23 ho portato d'urgenza Nina dalla pediatra, perchè tosse e raffreddore erano peggiorati nonostante i 4 aerosol quotidiani.
In più la piccola era color grigio-raviolo-del-ristorante-cinese e respirando gorgogliava un po' tipo Ringhio. Non ne voleva sapere di svegliarsi ed è rimasta tutta la mattina in dormiveglia.
Cosa che scatena mille campanellini di allarme.
La pediatra (grande!) ci ha fatte saltare un bel po' di coda e poi, rilevando un po' di tachicardia e data la sua peculiare situazione, mi ha consigliata di darle del Bentelan (cortisone) e schizzare all'Ospedale Pediatrico.
Mi precipito in farmacia e rilevo con felicità che ha già chiuso in anticipo di 4 minuti.
Contentissima risalgo in macchina, passo davanti ad un'altra farmacia, chiusa anch'essa a 2 minuti alle 13. Ancora più contenta, e lodando la straordinaria risaputa puntualità dei romani, ritorno dalla pediatra, si sa mai che abbia qualche campioncino di cortisone...
Macchè, niente.
Risalgo in macchina con la gioia che mi schizza da tutti i pori e mi fiondo alla farmacia di turno, distante qualche km. Ovviamente la cliente davanti a me ci impiega un casino di tempo ed io divento nevrastenica (sì, lo so, in realtà lo ero già alla prima farmacia chiusa...) insomma, peggioro perchè ho parcheggiato praticamente nella vetrina della farmacia per controllare la piccola, che dorme nel seggiolino. Non lo faccio mai, ma il vento gelido ed il fatto che sia sempre completamente sudata, mi aveva inibito dal tirarla giù.
Quindi la controllo dalla vetrina ogni 2,5 nanosecondi, tipo tigre in gabbia, roba da consumargli il pavimento.
Finalmente viene il mio turno ed uno dietro di me, scambiando 2 chiacchiere con la farmacista..tenta di passarmi avanti.
Me lo mangio, raccatto i miei acquisti e volo a casa.
In un'ora, supercompulsivamente, drogo la piccola col cortisone, le dò da mangiare, preparo la valigia con la roba mia e della Microba per una degenza medio-lunga, i biberon con il latte per una lunga attesa al pronto soccorso, ingurgito una piadina mentre rotolo da una stanza all'altra (meno male che sono due ah ah) stendo una lavatrice (sì, sono pazza) con un tempo-record che fa sì che l'anno prossimo potrò partecipare senza imbarazzo alle Olimpiadi della Casalinga, stipo acqua e viveri in un'altra borsa, faccio mille telefonate e butto tutto in macchina, Nina compresa.
Fortunatamente all'ora di pranzo non c'è traffico e in men che non si dica raccatto anche Papà Velcro strada facendo.
Entro al Pronto Soccorso (strapieno) mentre il papà parcheggia e mi sento svenire dalla coda che c'è.
La fila arriva persino fuori dalla porta... Fatico a raggiungere il desk.
Appena riesco a guadagnare la postazione, le infermiere guardano la Microba, si scambiano un'occhiata e mi fanno passare SUBITO !!!!
La cosa non mi fa molto felice...
mi cago sotto la mia preoccupazione cresce !
Tempo di attesa totali da quando sono entrata: 2 minuti.
Una dottoressa visita Nina e le mette subito la mascherina con l'ossigeno e le ridà il cortisone.
Nel giro di 3 ore farà anche una lastra al torace e 3 aerosol fino a riprendersi un po' ed abbandonare la bruttissima cera grigiastra. La prima diagnosi è, ovviamente, di insufficienza respiratoria.
Le analisi del sangue indicano anche un'infezione in corso....
Papà Velcro si occupa dell'aerosol al Pronto Soccorso
Dal Pronto Soccorso la passano in Rianimazione e davanti a quella porta si infrangono i nostri cuori.
I genitori infatti non possono rimanere. Ci fanno entrare per ridarci i vestitini, in quanto i bimbi rimangono lì con il solo pannolino o col lenzuolo, e per salutare la nostra cucciola, già infilata nel suo
caschetto spaziale....
Per la solita pallosissima questione della privacy, non ci possono dare news per telefono e quindi ci tocca attendere fino alle 15 del giorno dopo.
Che strazio, per un attimo rivivo quelle ore della sera dell'11 Luglio, quando non sapevo se avrei mai rivisto Nina.
Cerchiamo di vedere comunque il lato positivo: siamo già "scafati" a questo tipo di esperienza, dopo il mese e mezzo di T.I.N. (Terapia Intensiva Neonatale)
Non è che siamo tranquillissimi, ma sappiamo già come funziona ed il conoscere una situazione la rende di fatto meno paurosa.
O almeno è quello che ci raccontiamo per cercare di autoconvincerci mentre riattraversiamo Roma.
Alle nostre spalle un ovetto vuoto.
...continua...
nota: il cosiddetto "ovetto" è il seggiolino da neonato per la macchina