EHI !!!

Ho una tonnellata di bavaglini...ma se ti va di regalarmene un altro, metti l'importo corrispondente qui, lo tramuteremo in ore di fisioterapia, protesi e/o attrezzature speciali:




UBI BANCA S.P.A. Filiale di Brescia – Via Trento 25

IBAN: IT05G0311111270000000014735


BIC: BCABIT21

INTESTATO A: Isabella Moreschi (mamma di Nina)

CAUSALE: Donazione per Nina

Non scordarti di mettere il tuo recapito o di mandarci una e-mail in modo da poterti ringraziare!


per informazioni: inviaggioconnina@gmail.com


Visualizzazione post con etichetta Recensioni. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Recensioni. Mostra tutti i post

lunedì 2 novembre 2015

Viaggio nei fori


 
 
Dopo esserci goduti la meravigliosa esperienza al Foro di Augusto l'anno scorso, siamo riusciti a completare il nostro Viaggio nei Fori con la visita serale al Foro di Cesare, il meraviglioso spettacolo ideato da Piero Angela e Paco Lanciano.
Nina è rimasta completamente rapita dalle spiegazioni, dalle ricostruzioni e dai giochi di luce che hanno fatto rivivere questo luogo in modo così magico.
Alla fine di quest'ora a zonzo tra i ruderi, mi ha guardato e mi ha detto:"Lo rifacciamo?".
Ok, ci tocca attendere Aprile, però! .-)
Consigliatissimo per tutta la famiglia !!!!

venerdì 10 luglio 2015

La Villa romana di Desenzano del Garda

Oggi gita a Desenzano del Garda, a visitare la Villa Romana, ubicata nel pieno centro del paese,
con un bell' Antiquarium, un esauriente audiovisivo con la ricostruzione 3D degli ambienti, materiale didattico per le bimbe che si sono divertite a cercare i soggetti dei vari mosaici del II e III secolo d.C.



Accessibilità disabili ok: passaggi garantiti da pedane tranne nell'ultimo ambiente (quello termale) dove il sentiero presuppone l'aiuto di un'altra persona. Nina e la Piccola Hooligan hanno gradito molto l'intervallo culturale tra un bagno e l'altro, tant'è che le ho iscritte ad un laboratorio che si terrà nei prossimi giorni al Museo Archeologico Rambotti.


Prezzi irrisori: disabile con 104 ed accompagnatore gratis, bambini e ragazzi fino a 17 anni gratis. 
Il biglietto intero, abbordabilissimo con i suoi 4 €. Peccato che il dvd che ci hanno fatto vedere con le ricostruzioni e la storia della Villa non fosse in vendita: era molto interessante e non trattava solo della Villa di Desenzano ma di tutta l'area del Lago di Garda.




Oltre ai mosaici, anche sculture, affreschi, oggetti di vita quotidiana, monete ed altro rinvenuti durante gli scavi.
I mosaici, di età tardo antica, non sono di fattezze così raffinate come altri che abbiamo visto nelle nostre numerose visite, ma la Villa rimane comunque un posto gradevolissimo dove passare un'oretta alternativa.
Personale disponibile e gentile. 
Ultimo, ma per chi gira con bimbi piccoli al seguito, molto importante, bagni pulitissimi e curati :-)

martedì 10 febbraio 2015

Mai regalo poteva cadere più a fagiuolo, come si suol dire!


Piccolo disclaimer: questo post NON E' UNA MARCHETTA.
Nel mio blog non troverete MAI recensioni "ad arte" come ormai è facile trovare ovunque in rete.
Questo è un post di ringraziamento in primis, ma dato che i prodotti sono meravigliosi, voglio farveli conoscere! Adatti a tutti, grandi e piccini, "fuori standard" e non ;-)

Qualche giorno fa ho ricevuto una mail da un simpatico quanto gentilissimo signore, Sauro, che ha un'azienda, "I Carlosauri", che produce giocattoli in legno ed aveva piacere di fare un regalo a Nina.
Nel giro di poche ore mi è arrivato un pacco con ben 4 giochi meravigliosi!!!!

Innanzitutto sono in legno, prodotti in Italia: la qualità dei materiali è veramente eccezionale.
In più sono giochi educativi, pedagogici, mirano a stimolare fantasia, attenzione, senso dell'equilibrio, memoria, sviluppo della strategia...

Tra l'altro mai regalo poteva cadere più a fagiuolo, come si suol dire :-)
In questa settimana di influenza e bronchiti varie, con entrambe le nane chiuse in cas 24 ore su 24, ci siamo cimentate con tutti e 4 i giochi, molto divertenti ed adatti ad entrambe le fasce di età, sia per Nina di 3 anni e mezzo sia per la sorella 6 anni.
Le partite sono veloci e dunque le bimbe non fanno a tempo ad annoiarsi, anzi!
Vediamoli nel dettaglio:

Il preferito di Nina è l' Amaca Mesozoica: una specie di barchetta appesa a due fili su cui bisogna disporre a turno delle pedine cercando di mantenerla in equilibrio; perde chi fa ribaltare la cosiddetta amaca con tutte le pedine.



Alle prese con l'Amaca Mesozoica

Il preferito della Piccola Hooligan invece è il memo dei numeri.
10 pedine con i numeri da 1 a 10: a turno bisogna scoprirle cercando i numeri in sequenza.
Ad ogni errore bisogna ricoprirle e ricominciare da capo, a turno. E' il suo preferito perché vince sempre, un po' grazie ad un' ottima memoria ma un po' anche grazie ad un gran c... diciamolo pure! :-D





Un simpatico memo di numeri

Non poteva mancare il mitico rompicapo cinese Tangram, con il quale cimentarsi ad eseguire figure già codificate o sbizzarrirsi creandone di nuove utilizzando i 7 pezzi di legno colorato.

Simpaticissimo anche il Quadrisaurus: un gioco su una scacchiera che consiste nel cercare di creare un quadrato con 4 pedine (questo è piaciuto molto alla mamma)



Un grande classico: il Tangram ed il Quadrisaurus, bel gioco di scacchiera.

Eccoli tutti insieme:



Purtroppo ho fatto un grave errore: ho scoperto la loro pagina Facebook ed ora...li voglio tutti !!!!!!!
Data l'esperienza positivissima, sicuramente terremo presenti i Carlosauri per i prossimi regali :-)
Un GRAZIE di cuore al Sig. Sauro !!!

venerdì 18 luglio 2014

Il venerdì del libro...fuori standard




Quando l'ho visto, per caso su uno scaffale in un negozio equo solidale, mi ci sono fondata sopra: potevo perdermi una storia che parla di due bambini sordi in attesa di impianto cocleare ( che probabilmente sarà il futuro di Nina)???
Certo che no.
La sera stessa, senza bimbe presenti, ho iniziato a sfogliarlo: dopo qualche pagina la commozione è stata troppa e non sono riuscita a continuare. 
Qualche sera dopo mi sono fatta forza e l'ho proposto come lettura della buonanotte.
Alle bambine è piaciuto soprattutto il fatto che i due piccoli protagonisti si trovino in ospedale, esperienza che purtroppo hanno provato entrambe recentemente. 
Per il resto il testo non ha avuto molta presa, se non per le cose negative.
Si tratta del racconto fatto in prima persona da due bambini, Marco di 5 anni ed Asha di 6, della loro sordità. 
Vengono presentati molti lati negativi, soprattutto riguardanti la famiglia: la non accettazione da parte dei genitori e dei parenti di questo handicap dei figli, le difficoltà scolastiche, i ricatti e sotterfugi attuati dai bambini per sopravvivere nel mondo "udente", la rabbia ed il disagio che pervade ogni vignetta.
Il racconto si interrompe bruscamente, senza proporre un lieto fine accompagnato dai disegni, ma si conclude con una specie di lunga relazione "tecnica" scritta, rivolta agli adulti credo, sulla vita di Marco ed Asha dopo l'intervento.
Ho intuito la sicuramente buona intenzione di chi ha pensato questo libro, ma sinceramente lo trovo un  racconto più adatto ai genitori (magari quelli che non hanno accettato la sordità dei figli e che dovrebbero far fronte al disagio che questa non accettazione avrà creato nei loro bambini) che non a dei piccoli lettori. 
Infatti le mie bimbe sono rimaste turbate e continuavano a chiedere come mai i genitori piangessero e fossero preoccupati, perché Asha dicesse bugie alle maestre, come mai Marco fosse sempre arrabbiato. 



A Nina poi è balenata subito l'idea di strapparsi le protesi acustiche come fa il protagonista quando non vuole ascoltare i genitori.



Abbiamo concluso la lettura con un senso di angoscia che non abbiamo mai provato nei confronti della sordità della Microba, soprattutto mi ha impensierito che la Piccola Hooligan mi chiedesse se anche noi abbiamo pianto come i genitori di Marco e se, come la mamma di Asha, pensiamo che Nina non imparerà un granché.


Il libro, invece di proporre la sordità in modo positivo ha, secondo me, posto l'accento solo sugli aspetti negativi, sollevando insicurezze, dubbi e sospetti nelle mie figlie, soprattutto la più grande: "ma non è che anche tu e papà piangete di nascosto?" Oppure: "se la mamma e il papà di Marco non lo vogliono perché è sordo, lo lasciano all'ospedale?" :-(
Insomma, più turbamento che sollievo per questa lettura della buonanotte che non credo riproporrò, anche se ha fornito lo spunto per parlare di integrazione, di accettazione, di come affrontare i piccoli grandi problemi in modo positivo e costruttivo.



Titolo: Marco e Asha vanno in ospedale! - Pensieri di bambini sordi
Autori: Marisa Bonomi - illustrazioni di Cristina Pietta
Editore:Sinnos editrice
Prezzo: € 12 incluso DVD del libro raccontato con la Lingua Italiana dei Segni (LIS)
 
Questo post partecipa al Venerdì del libro di Homemademamma
 
Qui i nostri Venerdì del Libro

mercoledì 14 maggio 2014

Parco giochi inclusivo: la nostra esperienza



L'altro giorno vi ho presentato la pagina FB di Claudia e Raffaella "Parchi con giochi accessibili a tutti i bambini" , nata per richiedere dei giochi inclusivi nei giardini del loro paese, Santarcangelo di Romagna, e diventata in soli due mesi la "Bibbia"di questo tipo di aree giochi attrezzate per TUTTI i bambini, con migliaia di fans.

Siccome il tema delle pari opportunità e dei diritti per tutti è molto caldo, ho deciso di riportare anche la nostra esperienza personale, nell'unico parco inclusivo che abbiamo frequentato.

Trattasi di un'area giochi nuovissima, appena inaugurata, creata in un grande cortile interno dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Palidoro (Roma) luogo che ospita anche un grande reparto di Neuro-riabilitazione infantile.
Quindi quale luogo migliore per sperimentare questa nuova generazione di giochi?

Vediamolo un po' nel dettaglio, con la speranza che le mie riflessioni possano essere utili o di spunto per la creazione di nuove aree simili:

Per accedervi si passa attraverso una normale porta con maniglione antipanico.
Una mamma con passeggino è già in difficolta, figuriamoci un bambino in carrozzina o su una seduta posturale con un genitore che lo spinge. Suggerirei una più "friendly" porta scorrevole automatica.

L'intera area di gioco è ricoperta da una pavimentazione di materiale gommoso antishock, molto gradevole, pulita ed anche fonoassorbente. I bambini possono giocare per terra senza problemi e l'accessibilità è pienamente garantita.

Il parco giochi è interamente all'aperto e, a parte una piccola parte pergolata con un paio di tavolinetti con sgabelli e panchine, è completamente scoperta.
Prevedo il suo abbandono ai primi caldi.

Tutti i giochi sono nuovi e pensati per l'utilizzo anche da parte di piccoli "fuori standard" o almeno...


Ci sono diversi pannelli tattili e sensoriali posti in verticale con dei giochi da fare (labirinto girevole, percorso con abbinamento di figure). Purtroppo non sempre il bambino seduto ci arriva con facilità. Nel secondo caso le rotelle verdi con le figure di animali si incastrano spesso e ci vuole la forza di un adulto per smuoverle. Inoltre in un punto (la chiocciola) la rotella cade in continuazione perché non c'è abbastanza spazio a termine corsa, causando un' enorme frustrazione nel bambino che ha completato il percorso in modo corretto e che vede i suoi sforzi vanificati.


A Nina è piaciuto particolarmente questo "tavolino" in cui i vari strati sono girevoli e bisogna o completare il puzzle di diversi animaletti (abbinando correttamente zampe, addome e musetto) oppure trovare le forme geometriche corrispondenti.
Simpatico ma...il primo disco è fisso e quindi si è costretti a cambiare posizione lungo i bordi del tavolino per accedere alle altre figure degli animaletti. Un po' scomodo. Si potrebbe ottimizzare semplicemente facendolo ruotare anch'esso.


Ma l'attrazione primaria è costituita da una specie di nave: da un lato due pedane consentono l'accesso con le carrozzine, dall'altro ci sono scalette ripide e scivolo.
La zona usufruibile al bimbo con le ruote è limitata, perché l'accesso allo scivolo è solo tramite gradini: questo mi ha lasciata un po' interdetta perché se hai fatto 30, fai anche 31, cazzarola!
Togli quei 3 gradini, inventati qualcosa, ma non puoi promettere una gustosa torta e poi sollevarla all'ultimo momento!


La zona che invece è accessibile alle carrozzine ha diversi "gadget": un telefono finto (scomparso dopo la prima settimana) un telescopio ed un binocolo che attirano molto l'attenzione dei piccoli.
Il telescopio ok....


Ma il binocolo... Non ci si arriva!
Mi chiedo: ma i progettisti...le provano queste cose prima di metterle in produzione o no?
Dai! Crei una struttura che possa essere fruibile anche ai bimbi fuori standard e poi...non ci arrivano?
Su, più impegno, eh! Non si può cadere su queste cazzatine. Credo che le urla frustrate della Microba che voleva vedere col binocolo, rieccheggino ancora lungo la costa di Palidoro :-/


Sul terreno di gioco ci sono poi giochi classici come un piccolo scivolo (3 gradini, adatto proprio ai piccolissimi), qualche gioco a molla, una giostrina girevole di cui però non ho capito l'utilizzo (!) una semplicissima casetta "passante" per cui vi si può entrare anche con una carrozzina, altalene "standard".


 Ma il pezzo forte, secondo me, sono le altalene "inclusive"; quella a cesto:


...che Nina è riuscita ad utilizzare portandosi dietro anche il suo zainetto con la macchinetta della pappa e che ho provato anche io ('na goduria...peccato che non ci stia nel nostro micro-soggiorno)
E quella a orsacchiotto:


...su cui anche chi ha problemi di stabilità posturale può stare qualche minuto a godere del dondolio, grazie allo schienale alto e alla forma avvolgente:



Insomma, concludendo: promossa l'idea, ho apprezzato la realizzazione con materiali di qualità in uno spazio molto ampio e senza pericoli di sorta (tutta l'area è recintata da una palizzata di legno) e soprattutto il fatto che sia stato creato un parco giochi inclusivo proprio in un luogo dove i bimbi fuori standard regnano sovrani, a volte anche per lunghi periodi o comunque che frequentano l'ospedale molto spesso.

Nelle lunghe attese per le visite o i day hospital questa area attrezzata diventa una notevole valvola di sfogo per TUTTI i bambini, anche per quelli che magari non hanno la capacità motoria necessaria per utilizzare i classici giochi che si trovano nella maggior parte dei giardinetti.

Qualche miglioria nella progettazione (non imputabile ovviamente all'Ospedale, ma proprio alla ditta creatrice dei giochi) e qualche piccola accortezza sulla location (zone di ombra, porta scorrevole) potrebbero sicuramente rendere più confortevole l'utilizzo del parco inclusivo.

Con la speranza che questo tipo di parco si diffonda il più rapidamente possibile o che qualche vecchio gioco rotto venga sostituito con uno inclusivo, vi chiedo cortesemente di "spammare" quest'idea ovunque o di fare un reportage per Claudia e Raffaella nel caso vi capiti di giocare con i vostri bambini in uno di questi posti.

Da soli è difficile fare qualcosa, ma in tanti...

;-)

venerdì 6 settembre 2013

Una Microba a... il Parco delle fucine - Casto (Brescia)


i laghetti color turchese che si incontrano all'ingresso del Parco delle Fucine


A volte è pazzesco come non si conosca per niente il proprio territorio e i suoi dintorni: bisogna tornarci da turista per scoprirne certe chicche.
Il Parco delle Fucine di Casto (Brescia) è una di queste.
Sinceramente non l'avevo mai sentito nominare poi, durante le nostre vacanzine sul Lago di Garda, mio cugino ci ha proposto di farci una gita con tutta la banda di bambini.
Il Parco è una vera meraviglia: montagne con rocce a strapiombo (note palestre per arrampicate) e vie ferrate, ponti tibetani per i più coraggiosi, laghetti turchesi dall'acqua cristallina, fiumiciattoli che scorrono in canyon suggestivi, cascate e cascatelle, panorami mozzafiato ed antiche fucine abbandonate nel bosco.
Il tutto lontano anni luce dal traffico, dai rumori, dallo stress.


 
La Microba all'ingresso del parco e sull'altalena del rifugio Paradiso (notare la faccia furbetta di chi sta per farla grossa...nel vero senso della parola !!!)
 
Dal parcheggio con annesso bar (siamo riusciti a farci subito una sosta, manco eravamo scesi dalla macchina, hi hi hi) abbiamo preso il sentiero che porta al rifugio Paradiso.
Il percorso è adatto a tutti, bambini inclusi, ma è off-limits per passeggini e disabilità motorie (sentierino in salita, spesso fangoso e non agevole, poi scalette e passerelle sul fiume lo rendono non adatto alle ruote. Nina è stata scarrozzata nel marsupio, onore al nonno!)


                       cascate, cascatelle, percorsi sospesi sulla natura

 
attraversando la cascata Pisot
 
Un quarto d'ora di camminata per arrivare al rifugio, dove la domenica c'è la possibilità di mangiare con un menù fisso a 10€...manco a  dirlo noi siamo andati in un altro giorno, quindi rifugio chiuso.
Abbiamo però utilizzato tavoli e panche per il nostro picnic, al fresco sotto gli alberi. I bambini hanno giocato su altalene e scivolo e nel letto del fiume in secca.
Nina si è distinta come al solito producendo un cacatone strabordante mentre volteggiava felice sull'altalena e facendo poi l'esibizionista tutta nuda nella fontanella con l'acqua di sorgente (temperatura glaciale)
Rifocillati a dovere, abbiamo proseguito con il percorso che, facendo un anello attorno ad una montagna, sale e scollina dall'altra parte, dove tra varie discese nei boschi e panorami mozzafiato, si arriva al Parco delle Fucine, una vallata con i resti delle antiche fucine, in opera fino al secolo scorso.
 
 
Le tavole didattiche che si incontrano lungo il percorso ed illustrano flora e fauna dei luoghi


 
Passarelle sospese sui fiumi e cascatelle e torri di pietra plasmate dalle intemperie nei millenni
 
La passeggiata dura circa un'ora e mezza ed è adatta a tutti, bambini dai 4/5 anni in su. I passeggini come già detto sono off limits, scarpe comode e via, contando che la strada inizialmente è in salita (in alcuni punti MOLTO) e spesso è umida o fangosa, soprattutto nella parte finale delle Fucine.
Alcuni passaggi sono molto suggestivi, come quello dentro la cascata Pisot o quello sulle passerelle sospese lungo il fiume. Un'escursione altamente consigliata, ricca di scorci incantevoli e meraviglie naturali (ad esempio la torre di pietra della foto sopra) o i piccoli canyon scavati dall'acqua.


 
boschi magici con torrenti, polle turchesi e antiche rovine delle fucine

A Nina è piaciuta molto l'altalena ed i pannelli didattici posizionati lungo il percorso che illustravano animali e piante della zona :-)
A noi adulti invece l'aperitivo finale al baretto quel sentirsi un po' Indiana Jones per un pomeriggio...
Unica nota negativa (a mio parere, eh!) è il continuo susseguirsi di "opere" in legno altamente kitsch quali crocefissi, statue, gnomi, busti di donna infissi nelle pareti di un canyon, presepi, perfino un cowboy in una grotta e chi più ne ha più ne metta, a deturpare ogni scorcio sul cammino.
Roba da far invidia a Teomondo Scrofalo...
Uno ad ogni angolo, a ricordarci che l'Uomo ama circondarsi di monnezza anche nei posti meravigliosi :-/

sabato 31 agosto 2013

Una Microba al...Parco Nazionale delle Incisioni Rupestri di Naquane

 
La Microba contempla le rocce con le incisioni rupestri
 
 
I buoni propositi per il nostro mese di Agosto su al Nord, oltre a relax e bagni nel lago di Garda, hanno previsto anche numerose gite più o meno culturali nei dintorni; un po' per curiosità nostra ed un po' per abituare le bimbe che il divertimento può passare anche per posti inusuali e non canonici.
Dopo l'Archepark di cui vi ho raccontato qui, la nostra giornata nella Preistoria non poteva non prevedere una visita al Parco Nazionale delle Incisioni Rupestri di Naquane (Valle Camonica, prov. di Brescia, Lombardia) che è stato il primo sito italiano iscritto nel registro dell'Unesco (sito ufficiale) ancora prima del centro storico di Roma (!)
 
Il sito (purtroppo poco accessibile ai "fuori standard"in carrozzina a causa della conformazione del luogo: si consiglia un aiutante..aitante! ) è meraviglioso: una zona collinare con sentierini nel bosco da cui ogni tanto sbucano dei roccioni immensi plasmati, scavati, levigati dal ghiacciaio.
Sopra, migliaia di figure scalpellate in tempi remotissimi dagli antichi Camuni che abitavano la valle: scene di caccia, animali, figure antropomorfe, segni rituali, cavalieri, carri, labirinti, oggetti misteriosi.
Il tutto passato indenne attraverso migliaia di anni ...
Le prime raffigurazioni risalgono addirittura al Neolitico (5000 a.C.) !!!
Le più numerose invece all'età del Ferro (1000 a. C. circa)
 

 
a sinistra Nina ed in primo piano un cervo; a destra la Microba ed una serie di omini oranti
 
 
 
La roccia più ricca di figure, la n°1


 
A sx, sacerdote che corre ; a dx, cavalli
 
Sono previsti 5 percorsi per un totale di circa 4 km: quello principale è percorribile (in tutta calma) in meno di un'oretta.
Noi ovviamente ci abbiamo messo di più per via delle poppate, cambio pannolino, dodicimila foto e via dicendo....
Si consigliano scarpe comode, no tacco 12 ;-)
Da non perdere!


martedì 20 agosto 2013

Un giorno nella Preistoria: gita all' Archeopark - Darfo Boario Terme (Brescia)



panoramica grandangolare del laghetto dell'Archeopark
 
 
Sabato scorso, complice l'arrivo di Papà Velcro da Roma,  ci siamo passati una bella giornata all'insegna della Preistoria, visitando l'Archeopark di Darfo Boario Terme (Brescia, a nord del Lago di Iseo).
 
Ero un po' titubante perché mi immaginavo una cosa un po' più noiosa, invece, sorpresa delle sorprese, è un posto fantastico che fa letteralmente impazzire i bambini (e anche certi adulti, eh eh eh)
Credevo fosse una cosa un po' stile museo, invece... è un museo sì, ma interamente all'aperto e totalmente interattivo :-)
C'è un bel laghetto, con pontile di attracco delle piroghe intagliate nel legno (utilizzabili per un giretto) e delle zattere per attraversarlo, papere, cigni e tartarughe, su cui affaccia un complesso palafitticolo da sogno.
Tutt'attorno un bosco e dei prati su cui sono costruiti i vari tipi di abitazione a seconda dei vari periodi storici.
 


 
Nina e la Piccola Hooligan suonano i tamburi nella capanna davanti al focolare

 
Capanne vere, per sognare un po' di preistoria :-)
 
I metodi costruttivi delle capanne ed i materiali sono diversi a seconda delle ere: dal riparo alla grotta alla capanna di paglia a quella di fango più strutturata.
All'interno ogni abitazione è corredata dagli oggetti d'uso dell'epoca, veramente suggestivo!
 
 
canoe intagliate nei tronchi


 
Nina nel labirinto magico

 
il complesso palafitticolo
 
Il tutto è immerso in un posto bellissimo, tra le montagne, che rende ancora più suggestiva questa immersione nella Preistoria.
Una nota molto positiva è che il parco è attrezzato molto bene per picnic con aree all'aperto e al coperto a seconda delle stagioni e quindi la visita diventa anche più rilassante potendo fare numerose soste con i bimbi. Inoltre è presente un bar/ristorante per qualsiasi evenienza.
 
Oltre alle varie ricostruzioni, è possibile assistere alle visite guidate (orari fissi, contattare il parco o visitare il sito) oppure partecipare a vari laboratori (inclusi nel costo del biglietto ) che oltre ad essere interessanti, sono anche molto divertenti!

 
i laboratori proposti dallo staff dell'Archeopark: battitura del rame, macinatura del grano
 
Noi ci siamo dilettati nella battitura del rame, creando una ciotolina da decorare punzonandola con un chiodo, poi abbiamo imparato il funzionamento del trapano a volano, rimanendo strabiliati di come con materiali semplicissimi si possano ottenere cose ed effetti complessi.

 
foratura del legno con trapano a volano
 
abbiamo anche tentato di accendere un fuocherello :-)

 
accensione di un fuocherello con metodi ancestrali
 
Insomma, se siete in zona, una scappatina di mezza giornata vale proprio la pena!
La nostra visita è durata 3 ore in quanto il nostro programma pomeridiano comprendeva anche un'altra visita in zona di cui vi parlerò, ma secondo me un'idea molto carina è quella di passarci l'intera giornata con picnic e laboratori.
 
Altamente consigliato!!!! :-) Adatto a tutte le età, da 0 a 99 anni.
 
Accessibilità per passeggini e carrozzine buona, ci sono vialetti comodi tranne uno in forte pendenza per raggiungere la grotta e i daini, ma con un aiutante sse ppò ffà!
Proprio a sinistra dell'ingresso c'è un vialetto con delle pietre un po' dissestate che è un po' disagevole, ma si tratta di 2 o 3 metri.
Si riesce a salire anche sulle zattere, che sono ampie e comode, il che è veramente divertente!
Una pecca: non sono previste gratuità per i portatori di handicap :-(