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giovedì 12 aprile 2012

Macchia mongolica & origini remote


La macchia mongolica (immagine presa qui)



Oltre all'"hardware" fuori standard ed al "software" non ancora ben collaudato (ma probabilmente fuori standard anch'esso) a Nina non mancano nemmeno gli "optionals"...cioè, o le cose si fanno bene o non si fanno, perbacco!
E quindi la Microba, attestandosi come una personcina parecchio originale, è arrivata fornita anche della cosiddetta "macchia mongolica".

Scientificamente nota come "melanocitosi dermica congenita in regione lombo sacrale" la macchia mongolica non è altro che una pigmentazione grigio-bluastra della pelle (tipo livido, per intenderci) che compare alla nascita o nelle prime settimane di vita generalmente nella zona dell'osso sacro e delle natiche, delle anche e a volte della schiena, gambe, spalle e nuca, con bordi e contorni irregolari e sfumati.
Può essere singola, "multipla" e misurare da pochi millimetri a 20 cm; la colorazione è variabile dal grigio-blu al viola-verdastro.
Non è una malattia, è benigna e non è associata a patologie dermatologiche; inoltre regredisce spontaneamente nel corso dei primi anni di vita (si spera...se no... vai di tatuaggio!).
Non necessita di alcun tipo di trattamento.

Ma perchè il termine "mongolica"?
Sembra che il 99% degli abitanti della Mongolia ce l'abbia e ne vada fiero, segno inconfondibile della discendenza dal mitico condottiero Gengis Khan.
La macchia è diffusa anche tra alcune tribù di Indiani del Nord America, tra i Polinesiani, Indonesiani, Micronesiani e nell'Africa orientale mentre, curiosamente, pare rara in Cina.



Immagine tratta dal sito www.mongolia.it


A consolazione di avere un lividone mica tanto bello sulle chiappe, arriva la  poesia della tradizione: sulla macchia mongolica circolano infatti varie leggende.
Il popolo mongolo è convinto che sia una conseguenza del fatto che per secoli sono andati a cavallo e se a volte capita che anche in Europa nascano dei bambini con questa macchia, non sia altro che una traccia lasciata dagli uomini di Gengis Khan arrivati fin là dai tempi delle loro conquiste... capisciammè!!! ;-)
Un'altra leggenda affascinante e misteriosa invece vede come autrice della macchia sulla pelle una nonna fantasma che si occupa delle nuove vite. Al momento della nascita prende per i piedi il bambino, lo solleva picchiandolo sopra il sederino per farlo piangere e prendere il primo respiro.

E questo è quanto.
Quindi Nina, oltre all'occhio nepalese, ha anche i ciapétt mongolici, tanto per rimanere in zona :-)

...io nel frattempo spero di ricevere un'eredità inaspettata da qualche remoto progenitore...magari micronesiano. Oltre alla macchia, spererei in qualcosina del tipo:


Rock islands - Palau - Micronesia

17 commenti:

  1. Tutto sto papiè di roba per farci capire che papà Velcro deve iniziare a preoccuparsi????? ahahahahaha
    Mi merito il rimprovero di non avervi augurato una serena Pasqua a tutti, ma soprattutto alla bella patatona, ma rimedio con un bacio comprensivo di scrocchio ^__^

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    1. No, Papà Velcro non può lamentarsi perchè 'sta roba mi sa che arriva dal suo ramo ;-) Le 2 nane hanno un 13% di sangue arabo (percentuale calcolata da mio padre sotto l'effetto del Chiaretto, quuindi non so quanto attendibile ah ah ah) e cmq anche il mio cognome tradisce natali non proprio svedesi... ;-)
      p.s.: sul mio fuso orario non è ancora Pasqua, quindi ne approfitto anch'io: auguri !!!

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  2. meglio una macchia mongolica...che un molare nella pizza!

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    1. Vabbè, ma così è come sparare sulla croce rossa...troppo facile...manco avessi messo la firma !!! quella del dente ce la ricordiamo solo io e te...che bei tempi :-)ma quando ci vediamo ??? mi manchi !!!

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  3. Cara Isabella, mi vengono in mente frotte di parole ma a scriverle beh, mi sembrano tutte così banali... io sono una di quelle "zie" che lavorano in TIN, a Firenze però, e le Nine che ho conosciuto in questi 5 anni e mezzo di lavoro ( o vita la definirei ) le porto tutte nel cuore con me. Per tutto quello che ci danno, per la forza che sanno tirare fuori per sopravvivere anche quando sembra così dura. Per i loro genitori che gli stanno accanto sentendosi inermi in un momento che dovrebbe essere solo serenità e gioia e progetti bellissimi. Per le risorse inaspettate, per le notti interminabili passate accanto a loro, con i monitor che suonano e le pompe che infondono, la rabbia dei "perché proprio a loro?", la condivisione di gioia per i grammi di peso in più, per una modalità di ventilazione sempre meno invasiva, per un valore che va meglio, per i cappellini e i calzini colorati fatti con amore, per quelle piccole dita e quei grandi occhi che fanno capolino da un'incubatrice, per le lezioni di vita che sanno darci, da così piccoli. E quando dopo qualche tempo le/li vediamo varcare la soglia per venirci a trovare, con i loro piccoli grandi progressi e i loro sorrisi la gioia è talmente grande che ti ripaga di tutto il dolore che condividi con i piccoli e la loro famiglia nella lotta che devono affrontare fin dal primo minuto di vita. Scusa ho scritto di getto ma mi si è spalancata una marea dentro... Quindi ti dico grazie, grazie di ricordarci che la vita è comunque e sempre un dono.

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    1. Celeste...
      pensa che proprio pochi giorni fa volevamo passare a salutare le nostre zie della TIN, avevamo preparato anche uno di quegli "ex-voto" con la storia di Nina, quei fogli che leggi e rileggi nelle lunghe ore di attesa e che ti fanno sperare, ti lanciano una cima a cui ti aggrappi e pensi di potercela fare.
      Ma poi complici il freddo, le feste ed il vortice di visite a parenti e amici, non ci siamo più andati. Mi sarebbe piaciuto rimanere in contatto con qualcuno degli "angeli" che hanno avuto in custodia la Microba per un mese e mezzo, ma al momento della dimissione eravamo così frastornati, esauriti e in stato confusionale che non abbiamo pensato a scambiare numeri ed e-mail. Tra un paio di mesi però non ci lasceremo sfuggire l'occasione. Ti ringrazio moltissimo per essere qui ora, per quello che fai tutti i giorni, per l'amore che ci metti e per averci fatto sapere che i nostri pupetti non sono dei numeri o dei "casi" ma particelle indelebili del vostro cuore. :-)
      Ringrazio te e tutti gli "zii" delle varie TIN: i nostri piccoletti hanno bisogno della vostra energia (e pazienza!!!). Un abbraccio da parte nostra e di Nina

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    2. Carissima, i miei bambini (7 e 5 anni) sono nati entrambi a 32+5 giorni...ma forse te l'ho già detto!..ed entrambi sono stati ricoverati per quasi un mese nel reparto TIN di Cagliari. Il secondo ha avuto pure la ventilazione forzata tramite intubazione...e ha avuto pure.....la macchia mongolica! Ci sono voluti un bel po' di mesi ma è totalmente, completamente sparita...quindi non preoccuparti per il fattore estetico...heeheheheh dai che le risparmi il tatuaggio!:-DD

      @Celeste...di quel periodo di ricovero, per entrambi i bambini,ho dei ricordi bellissimi degli infermieri e di tutti gli operatori che dicevano dei piccoli ricoverati "i nostri
      bambini"....Ricordo pure quante sgridate mi sono presa perchè tenevo le mani eternamente dentro la culla termica a massaggiare, coccolare, fare i grattini ai miei cuccioli. Appena mi riprendevano...io facevo la brava e toglievo le mani, per poi rimetterle nello stesso istante che loro uscivano dalla stanza! e che lotte per il camice verde di "vetroresina"!Crepavo dal caldo e mi sollevavo le maniche....Nononono! non si fa...giù le maniche! ahahahahahah
      ora ci rido ma che sudate che ho fatto!Era una cosa che gli operatori permettevano a noi genitori solo se non era di turno la Kapò...rigida e severa! Tutti la chiamavano Hitlerina!hahaahahhaha...Bè tutto passa!
      Celeste continua così come sei....siete/sei grande!

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    3. Lo so, lo so che la macchia sparisce ;-)
      E anche dovesse rimanere, guarda, non me ne potrebbe fregare di meno dell'estetica dei suoi ciapét...
      Mi interessa di più quella della testa che si sta spanpanando lateralmente :-(

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  4. E vai! Per il ritorno alle origini abbiamo solo l'imbarazzo della scelta... :-)))

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    1. sì sì sì, direi che anche indonesia e polinesia non sono da buttare via. dove devo firmare ???? ah ah ah
      facciamo qualcosa domani sera ??? mica possiamo sperperare così le mie ultime serate libere e con nonna disponibile !!! a meno che non vogliate organizzare qualche rave sul Gianicolo nel prossimo weekend... ;-)

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  5. ma...io ho la macchia mongolica da quando sono nata! Ben visibile, al solito posto, da ben 47 anni....Niente tatuaggi, per cortesia!!!;-)
    Anzi: la macchia sembra IL tatuaggio! Eh eh eh!
    Grazie della history,( sappiate che non mi ha mai dato fastidio dal punto di vista medico), e comunque vi auguro di farlo un salto in Polinesia..... e Nina potra' mostrare senza alcun timore il suo imprinting!.. con affetto
    Paola....illa

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  6. Ti va di venire a trovarmi? HO UN PREMIO PER TE! TI ASPETTO!

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    1. Ho visto ma...che devo fare ????
      Spiegamelo come se fossi una mamma esaurita che dorme 3 ore a notte (parafrasando Forrest Gump) ;-) eh eh eh

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    2. Ti mando il file del premio nella tua casella inviaggioconnina..... tu la pubblichi nella tua pagina e fai le stesse cose che ho fatto io...Dici chi ti ha conferito il premio (ehm ehm che sarei io, con link al mio blog) e rispondi alle stesse mie domande...poi a tua volta lo passi ad altre persone che tu reputi meritevoli di questo premio....dando una motivazione per questa assegnazione...E una cosa carina che fa in modo di farci conoscere meglio l'una con l'altra e fa girare i blog facendoli conoscere alle nostre amiche.

      ps dimmi se non sai come mettere un link...te lo spiego io immediatamente!

      Bacione grande

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    3. Ok, più tardi mi impegno ;-)
      GRAZIE !!!!

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  7. guardo questa macchia mongolica, e dalla foto mi sembra solo di vedere la forma di un grande cuore...un bacio grande a tutti voi Anna Quack

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    1. Eh, purtroppo la macchia di Nina è più banale...quello dell'immagine è un quadro ;-) Un bacio a te e a tutti i tuoi uomini !!!!

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